Comunicato stampa della giunta sul Consiglio comunale del 26 giugno 1997

Il Consiglio Comunale di Caorle ha deliberato in ordine ai punti all’ordine del giorno rimasti in sospeso dalla precedente seduta, e precisamente:

COLPO D' OCCHIO

Bafile: Un Centro di obiettivi falliti.

Il sindaco Luigino Moro ha avuto di che lamentarsi, nel corso del consiglio comunale di giovedì 26 maggio, che “dalle opposizioni non mi vengono mai proposte di collaborazione, ma solo critiche e dissensi”. L’ opinione del primo cittadino non è corrispondente alla verità in quanto le opposizioni si esprimono spesso con ponziopilatesche astensioni, che nelle votazioni pesanti, quali le lottizzazioni, sono quasi voti favorevoli. Astensioni, assenze e voti contrari, oltre che, ovviamente quelli favorevoli della maggioranza, hanno caratterizzato la fine discussione sull’ ordine del giorno sul restauro dell’ ex scuola elementare “Bafile”. Secondo gli architetti incaricati di estendere il piano di recupero, in sintonia con il pensiero dell’ amministrazione, gli obiettivi che si sono prefissati di raggiungere con la realizzazione del progetto sono 4:

Analizziamo uno per uno i traguardi che si è prefissa di raggiungere l’ amministrazione.

  1. Le dimensioni che dovrebbe raggiungere il nuovo stabile non hanno nulla di compatibile con la tipologia urbanistica dell’ area (il centro storico) in cui dovrebbe essere inserita. La scuola stessa oggi si “vede” anche troppo rispetto alle case a due piani, che costituiscono l’ archetipo dominante a Caorle. Semmai sarebbe stato più opportuno l’ abbattimento dei volumi non originali e aggiunti negli anni ‘50 allo stile “Dux” di base. La proposta degli architetti prevede delle appendici a tre piani che si propagano dall’ attuale stabile fino a chiudere quasi del tutto piazzale Matteotti. Non ha veramente senso eliminare una piazza per ricrearne una più piccola tra le mura del nuovo fabbricato. Per altro va rimarcato che Piazzale Matteotti è l’ unica area del centro storico che si presta per recuperare gli standard di verde pubblico, totalmente assente a Caorle.
  2. Alcuni anni fa un movimento di cittadini aveva promosso una raccolta di firme per chiedere che lo stabile venisse recuperato per rispondere alle esigenze civiche della città. Il volume che oggi esiste è utilizzato per un decimo, e risulta esser sufficiente. Che se ne farà la città di un “monumento alla cultpop” sovradimensionato di 100 volte rispetto le sue esigenze.
  3. Per ciò che riguarda le risorse turistiche extrastagionali, l’ argomento ha la sostanza dell’ utopia. Il turismo sta dimostrando, nonostante sforzi e tentativi per orientarlo in senso diverso, di seguire fedelmente i canoni tradizionali che lo hanno mosso fino ad oggi. Sole, mare e spiaggia, soprattutto il primo, sono le uniche carte vincenti per il successo economico della nostra economia. Caorle non è Venezia. E’ difficile offrire fuori stagione una vacanza non balneare (culturale) che possa occupare più di una giornata per conoscere la località. Al massimo, fuori stagione, Caorle è buona per essere meta di una gita. Una vacanza è un problema meteorologico più complesso costringe gli imprenditori ad arrampicarsi sugli specchi.
  4. Anche il discorso sulla razionalizzazione della viabilità non trova conforto dalla nuova progettazione.L’ idea che propongono gli architetti, in sintonia con il pensiero dell’ amministrazione è vecchio di almeno 20 anni. Negli anni settanta, in verità l’ idea di “scaricare" il traffico automobilistico su Viale Santa Margherita ha avuto parecchi proseliti. Da qualche anno si pensa diversamente.

Non c’ è più nessuno intenzionato ad ingolfare in citato viale, bensì a fermare il traffico o deviarlo nelle linee di scorrimento laterali esternamente all’ abitato. In maniera più radicale che chi pensa di fermare tutto il traffico nei parcheggi dello stadio e permettere l' accesso alla città con degli agili autobus navetta.

R.T.

previous cover next