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Suicida una ragazza trevigiana
Il gesto disperato di una ragazza trevigiana ha spento la serenità della prima domenica di vacanze a Duna Verde di Caorle. La mattina del 29 giugno alle ore 10, una giovane di 23 anni di Pieve di Soligo(TV) è stata trovata da genitori priva di vita appesa ad una corda. Una soluzione che lascia sgomenti. La famiglia è proprietaria di una villetta all’ interno del villaggio Manuela, all’ estremo Est della località balneare. Di certo è successo tutto durante la notte. La giovane aveva conversato fino alle 23 di sabato con alcuni parenti, che occupano un’ abitazione limitrofa la sua, senza far trasparire nulla che potesse presagire il tormento della sua notte . La studentessa ha fissato l’ altro capo della corda al parapetto della scala in legno, che porta al piano superiore dell’ abitazione, e si è lasciata cadere. Quando, domenica i suoi genitori sono giunti per trascorrere una giornata di ferie, si sono trovati davanti agli occhi la tragica sorpresa. Ciò che è accaduto è ancora più incomprensibile poiché la ventitreenne non ha lasciato messaggi.
Arrestato per furto un cinese
Una nuova nazionalità si è aggiunta alla lista di extracomunitari che hanno timbrato il cartellino alla stazione dei Carabinieri di Caorle. Il 30 giugno è toccato per la prima volta ad un cinese trovato, letteralmente con le mani nel sacco. In aggiunta ai marocchini, algerini, senegalesi e nigeriani, indiani e cingalesi (Sri Lanca), da quest’ anno sono apparsi sulle spiagge anche i cinesi. Non si è ben capito il tipo di merce siano intenzionati a piazzare. Non si presentano imbacuccati di asciugamani e jeans col marchio contraffatto come i magrebini, non hanno i sacconi pieni di stoffe degli indiani e nemmeno abbrancano sottobraccio elefanti, cavalli e tamburi come i senegalesi. I cinesi, ora, hanno la consistenza di un drappello, speriamo non siano un’ avanguardia che in futuro diventi un esercito di irregolari come le menzionate nazionalità. Girano per le strade di buon ora con delle piccole sacche di tela, ma il loro contenuto è ancora misconosciuto. A proposito di sacche, quello che è stato arrestato dai carabinieri si era appropriato di un zainetto contenente, tra le varie cose, 400 mila lire. Subirà il solito processo per direttissima, sparirà dalla circolazione per qualche, quindi ritornerà ritemprato a fare il “lavoro” di sempre.
Non è un mistero per nessuno che i mussulmani non brillano per le doti di galanteria verso le donne. Ne è prova l’ assalto che un paio di loro il pomeriggio del 30 giugno ha fatto contro una pattuglia di vigilesse nei pressi di piazza Colombo, a metà spiaggia di Ponente. Le due poliziotte avevano fermato per un controllo di routine i due magrebini appostati su un muretto del lungomare. In Se ne stavano indisturbati ad esercitare commercio abusivo delle loro solite mercanzie. Accertato che gli stranieri non avevano né documenti in regola né licenze per esercitare il commercio, le due vigilesse si sono apprestate a stendere il verbale. Non ne hanno avuto il tempo poiché i due individui le hanno assalite, prima a spintoni, quindi aggredite a schiaffi e pugni. Finito l’ assalto i due si sono dileguati sulla spiaggia facendo perdere le loro tracce. Le vigili sono state condotte al pronto soccorso dove i medici le hanno curate ed emesso una prognosi di alcuni giorni. Sul luogo dell’ aggressione sono giunti carabinieri e polizia che hanno iniziato il pattugliamento delle spiagge nell’ intento di identificare ed arrestare gli violenti.
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