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Il Gazzettino ha diffuso sulla prima pagina dell’ edizione di Venezia
la notizia che a Caorle i prelievi delle acque marine sono avvenuti in
maniera irregolare. Secondo quanto avrebbe accertato la Guardia di Finanza,
il personale dell’ Ussl 10 avrebbe “calato” le provette in mare ben oltre
i 100 metri dalla riva, come prevede il regolamento. I due ufficiali dell’
Azienda Sanitaria si sarebbero fatti portare da una barca del servizio
di salvataggio a circa un chilometro dalla costa, e lì avrebbero
riempito, non solo le provette contrassegnate con il numero di prelievo
corrispondente a quel punto in cui si sono fermati, ma avrebbero fatto
il “pieno” a tutti i recipienti che invece dovevano essere riempiti con
l’ acqua delle altre postazioni stabilite per i sondaggi settimanali. Nell’
occasione qualcuno che sta in alto sulle questioni del turismo nostrano
ha gridato allo scandalo e accusato di vigliaccheria i delatori che hanno
messo le Fiamme Gialle sulle tracce della furberia. Siamo in Italia ed
il “metodo” di analisi attuato dai due funzionari dell’ USSL non dovrebbe
scandalizzare nessuno. Però dobbiamo ricordarci che siamo già
nella sala d’ aspetto dell’ Europa Unita, per cui non è improbabile
che appena varcata quella soglia troveremo nel soggiorno europeo gente
che il rispetto dei regolamenti la potrebbe intenderlo in maniera diversa.
Secondo l’ autorità turistica, i vigliacchi avrebbero dovuto tacere
il fatto a loro conosciuto e fare in modo che le cose continuassero, per
il bene e gli interessi della località, con l’ andazzo di sempre.
Secondo noi l’ accusa di vigliaccheria è stata rivolta al destinatario
sbagliato. Gli imprenditori di Caorle (che per inciso, ribadiamo, hanno
il compito di far funzionare al meglio le loro aziende) leggono spesso
sulla stampa i proclami di un’ amministrazione comunale che sta facendo
di tutto per salvagurdarli e che l’ acqua di mare è pulita come
un cristallo. Di fronte a queste notizie, convinti che questa labile frontiera
sia sicura e ben difesa, si immergono ancora più in profondità
nelle loro occupazioni. Probabilmente i vigliacchi sono coloro che non
sanno affrontare radicalmente un problema che è in agguato da sempre
sulla testa della nostra economia. . Probabilmente vigliacchi sono coloro
che millantano situazioni non veritiere o artificiali, magari facendo chiudere
gli occhi alle guardie di frontiera affinché non diano l’ allarme
quando il nemico varca il fronte.
LETTERE AL DIRETTORE Egregio Direttore, mi permetto una cortese osservazione circa l’ impaginazione di un articolo apparso in cronaca di Caorle il 10 giugno sulle pagine di un importante quotidiano regionale. Il titolo recitava “Caorle come Viareggio....”. Coloro che non sono addentro alle cose della città potrebbero pensare, associando i contenuti del testo con la foto di Luigino Moro, che era inserita in bella evidenza tra le colonne, che i meriti riconosciuti da “Telefono Blu “ alla cittadinanza, vadano invece ascritti alle conquiste amministrative del sindaco. Suppongo che sia stata una svista giornalistica causata dalla frettolosità con cui le redazioni chiudono ogni sera le edizioni. Me lo auguro. A moltissimi lettori, invece, la notizia, così com’ è stata impaginata, è sembrata una sviolinata elettorale pro-Moro. Lei sa che tra qualche mese Caorle deve affrontare un turno elettorale amministrativo e, sa pure, che i sindaci in carica non si fanno remore per “apparire” in ogni occasione. Ad onor di cronaca, ricordo che Moro è sindaco da appena 5 anni. E’ improbabile che la sua azione amministrativa abbia cambiato a tal punto la città da proiettrala in testa alla hit parade dei gioielli del Bel Paese. E’ più realistico ritenere che gli effetti dell’ amministrazione Moro possano essere sondati da “Telefono Blu” tra qualche decennio. Forse Caorle piacerà di più di oggi, ma sarà una città diversa. Le allego la piantina topografica della riviera, dove Le ho tracciato in nero alcune lottizzazioni o edificazioni approvate dall’ amministrazione in carica. In tutto sono circa 2,5 milioni di mc (30.000 nuovi abitanti turistici!!!). Anche il suggestivo centro storico sta sopportando un carico di nuovi volumi per 200.000 mc. In virtù della vigente legge elettorale, essendo al termine il suo primo mandato, nel prossimo lustro Moro non sarà più sindaco. Altri succederanno a lui. Mi pare giusto stabilire fin d’ ora la paternità delle scelte urbanistiche che stanno cambiando la città. Questo per impedire che i sindaci del dopo 2000 millantino meriti che spettano ad altri. Grazie per la cortese attenzione, Caorle, 10 maggio 1997 . P. M.
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